La prima “tappa” italiana della vita di d’Annunzio è a Roma, dove si reca inizialmente per proseguire gli studi, con l’intenzione di iscriversi a lettere. Inizia però a collaborare con i giornali e abbandona la strada universitaria per dedicarsi a quella “vita inimitabile”, coltivando la passione per il “bello”.
A Roma conosce la duchessina Maria Hardouin di Gallese che sposa nel 1883, dopo una fuga d’amore a Firenze di cui avvertì tutti i giornali in modo da finire in prima pagina. L’anno successivo nasce Mario, il suo primo figlio, e nel 1886 Gabriellino, secondogenito. La Capitale è per d’Annunzio anche fonte d’ispirazione per le sue opere: in questi anni pubblica l’Intermezzo di rime, raccolta di poesie, Il libro delle vergini, la sua seconda raccolta di novelle, la novella San Pantaleone e i versi di Isaotta Guttadauro. Sempre qui si innamora di Barbara Leoni con cui vive una grande passione, abbandonando la moglie, e grazie alle emozioni forti e al possesso di questa donna riesce a mettere nero su bianco Il Piacere e il Trionfo della morte, due romanzi che aveva in mente.