Francia (1909-1914)

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L'ultima volta che fummo felici era su quest’ora. Tu gemevi di voluttà, sotto la mia carezza persistente. Ricordi? E non ti si rompe il cuore?

L'esilio in Francia

Il 1909 è l’anno in cui d’Annunzio, al Circuito aereo di Montichiari, davanti ad una folla di 50.000 persone compie il suo primo volo che commenta dicendo: “È una cosa divina. Non penso che a volare ancora”. In quello stesso infatti pubblica anche Forse che sì forse che no, che parla proprio di uno sportman, automobilista, nonché pioniere dell’aviazione.

I suoi innumerevoli debiti e i creditori che gli stanno addosso lo costringono ad abbandonare l’Italia e rifugiarsi in Francia, dove le donne conosce principalmente tre donne: Natalia de Goulobeff, Romaine Brooks e Luisa Casati Stampa. Nel periodo francese il poeta si divide tra Parigi e Arcachon e compone dei drammi: Le martyre de Saint Sébastien, Parisina, La Crociata degli innocenti, La Pisanelle ou la mort parfuméè e Il Ferro. Pur lontano dal Belpaese collabora anche con Il Corriere della Sera dove pubblica prima le Faville del maglio e La Leda senza cigno, un romanzo a puntate.

Nathalie de Goloubeff a Arcachon
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