Il breve periodo trascorso da d’Annunzio a Napoli è dovuto alla sua impossibilità di saldare i debiti accumulati a Roma, nonostante nel 1891 dalla pubblicazione di Giovanni Episcopo guadagna ben 1000 lire. Prima si trasferisce nel convento di Francavilla, ma poi decide appunto di spostarsi nel capoluogo campano.
Come sempre a contraddistinguere le epoche dannunziane sono la produzione letteraria e le donne: a Napoli pubblica nel 1892 le Elegie romane, una raccolta di poesie, e l’anno successivo il Poema paradisiaco. Nel frattempo l’amante prescelta da d’Annunzio è Maria Gravina, che nel 1893 partorisce Renata, la “Sirenetta” del Notturno, e la moglie Maria di Gallese trascina i due amanti in tribunale per ottenere gli alimenti. Un periodo di "splendida miseria", come lo ha definito lo stesso d'Annunzio, che rappresenta però anche una svolta nella sua carriera di scrittore. Il 1894 è l’anno di uscita del Trionfo della morte, incentrato sulla storia con Barbara Leoni, ma sempre in questi anni, in un viaggio a Venezia conosce un’altra donna che diventerà assolutamente centrale nella sua vita: Eleonora Duse.