Sono anni in cui d’Annunzio viaggia molto e una crociera in Grecia lo ispira nella scrittura del libro di Maia delle Laudi. In Toscana però di ritira con Eleonora Duse, una delle donne più importanti della sua vita. Per lei compone La città morta, rappresentata a teatro proprio dall’attrice, e i due “Sogni”: Il Sogno d’un mattino di primavera e il Sogno d’un tramonto notturno.
Un periodo in cui vive “fra cani e cavalli e belli arredi” alla Capponcina, una delle sue dimore leggendarie sulle colline fiorentine, con Eleonora Duse in un villino vicino. Ma è nel corso di un loro viaggio in Egitto che il poeta compone per la Duse La Gioconda, mentre a Corfù scrive La Gloria e prende tanti spunti per i tre libri delle Laudi, Maia, Elettra e Alcyone. Il Fuoco, romanzo che ritrae la sua amata sul viale del tramonto, consolida la sua fama internazionale e negli anni successivi continua a comporre con grande vigore: pubblica nel 1902 Francesca da Rimini e nel maggio 1903 Maia, seguito poi dagli altri libri delle Laudi.
Nel 1904 inizia a vacillare la relazione con la Duse, d’Annunzio conosce Alessandra di Rudinì (Nike), con cui però la passione svanisce abbastanza in fretta. Nel frattempo la prima rappresentazione della Figlia di Iorio ha grande successo. La nuova donna che compare nella vita del poeta è Giuseppina Giorgi Mancini (Giusini) e pubblica La fiaccola sotto il moggio e Più che l’amore, che non riscuotono successo, mentre nel 1908 la Nave è un trionfo. Termina però anche la storia con Giusini e il Vate tiene un diario di quei giorni.