Maria Hardouin di Gallese, fu la moglie di Gabriele D’Annunzio e, sostanzialmente, la donna con cui il Poeta ebbe una relazione di maggior durata. Delicata quanto bellissima si fece largo nella vita di Gabriele, riscuotendo in seguito il prezzo del dolore e della sofferenza che egli le aveva provocato, beneficiando poi della sua gloria, come se fosse stato un risarcimento doveroso. Longeva, sopravvisse al suo singolare sposo per ben 16 anni. Di carattere certamente non invasivo, seppe inserirsi in ogni situazione, ancorchè imbarazzante, assecondando la natura di D’Annunzio e finì per ottimizzare al meglio quel sodalizio che davvero non era partito bene. Per rendersene conto basterebbe visitare Palazzo Altemps a Roma, a due passi da piazza Navona, da dove partì la sua avventura terrena e la Villa Mirabella al Vittoriale dove si concluse, per immaginare che, in mezzo ai due estremi, si dipanò un convulso susseguirsi di eventi, i più incredibili dell’epopea che ci accingiamo a descrivere.
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